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L’individuo è un cerchio

Quando chiedo al mio nipotino di disegnare una figura umana, comincia a farlo abbozzando un cerchio. Cerca di stabilire che il tracciato che la matita o il colore dovrà descrivere sia una linea curva in cui tutti i punti che la rappresentano siano equidistanti dal centro. Una figura geometrica ordinata che integra e unisce, priva di spigoli ed ambiziosa che non ha inizio né fine, simbolo di perfezione e di ciclicità. Dante immagina l’Inferno a piani circolari in cui i dannati marciano a vuoto non conquistando così né mete né traguardi. Rappresentazione della vita, morte e rinascita, in alcune pratiche di negromanzia si traccia un cerchio in terra evocando i defunti a scopo divinatorio. La circonferenza delimita uno spazio, un dentro e un fuori, un territorio che richiama la relazione tra i corpi celesti e lo spazio, tra il sé e gli altri.

Quando ci si dispone in cerchio si appartiene ad un insieme in cui ci si sente accolti perché si possono guardare e ascoltare gli altri da una posizione privilegiata che tutti condividono nello stesso momento. E’ il miglior modo per sentirsi in gruppo affermando la propria identità. Tutte le energie si concentreranno al centro, quel luogo speciale sia esposto che protetto. Mi piace quando si recita in centro perché lo si fa per gli altri e si può decidere di orientare la propria azione verso chi si preferisce. E’ un’esperienza che mette ordine facendo riemergere un desiderio, un nascosto che l’espressione corporea porta con sé attraverso il movimento che se ne fa carico. E’ un momento di condivisione in cui anche chi è seduto partecipa attivamente all’atto teatrale.

Il cerchio mi ricorda che gli eventi si susseguono senza interruzione e che la pausa estiva è solo una fase dei laboratori! La replica della I edizione de “Il teatro che fa la differenza – a Siracusa” è andata benissimo: esibizione impeccabile, grande successo di pubblico, una tempesta di commenti in un luogo storico di grande suggestione. Adesso tocca a me staccare un po’ e ricaricarmi affinché possa organizzare gli ultimi moduli che ad ottobre prevedono l’esibizione finale dei nuovi progetti del CInAP di Catania e di Diversamente Uguali di Siracusa.

Intanto però mi godrò l’estate con calma perché anche l’estate prima o poi finisce… anche se poi ricomincia… anche se poi finisce…

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